Sinodo diocesano: scelti i temi, eletti i membri dell’assemblea sinodale

Stefano Callegaro

Giusto un anno fa – era domenica 16 maggio 2021 – il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla – con una solenne celebrazione in Cattedrale, indiceva (dandone l’annuncio) il Sinodo diocesano della Chiesa di Padova. Era l’avvio di quello che il vescovo definì un “santo viaggio”, a cui veniva invitata e convocata l’intera Chiesa di Padova. Un viaggio che ora entra nella sua tappa culminante, la celebrazione del Sinodo diocesano, che verrà solennemente aperto dal vescovo Claudio nella domenica di Pentecoste – il 5 giugno 2022, alle ore 16.30, in Basilica Cattedrale.

«Il Sinodo diocesano – scrive il vescovo Claudio nell’Instrumentum Laboris 1 – sarà aperto il giorno di Pentecoste, pienezza della Pasqua, per chiedere che sul nostro lavoro scenda la forza del suo Spirito e cambi l’acqua in vino, come a Cana di Galilea; il pane e il vino, in corpo e sangue di Cristo come nell’Eucaristia delle nostre comunità; la nostra assemblea in corpo del Signore risorto. Il dono è sempre eccedente rispetto alle attese».

Si aprirà una nuova fase del cammino sinodale: la Commissione preparatoria, che ha individuato i temi del Sinodo termina il suo mandato dopo aver affidato lo Strumento di lavoro (Instrumentum laboris 1) all’intera Diocesi e all’Assemblea sinodale che inizierà il suo cammino dopo aver fatto la professione di fede.

Il lavoro del Sinodo diocesano si muoverà sui temi individuati e su alcune prospettive di fondo: la conversione in chiave missionaria di tutta la pastorale; il volto e lo stile fraterno delle nostre parrocchie perché rendano accessibile il Vangelo alle persone; l’inculturazione del Vangelo in un contesto non più visibilmente cristiano nel quale i riferimenti valoriali al messaggio e alla persona di Gesù sono diventati labili.

La solenne celebrazione di apertura del Sinodo sarà caratterizzata da tre segni: la processione d’ingresso con il libro dei Vangeli; la colletta all’offertorio dedicata a sostenere tre progetti di Caritas diocesana orientati a farsi carico di situazioni di disagio e precarietà; la comunione agli ammalati con l’invio dei ministri straordinari della comunione a partire da questa celebrazione eucaristica. Stessi segni che le parrocchie della Diocesi di Padova sono invitate a porre durante le celebrazioni della domenica mattina, in simbolico ed effettivo collegamento con la celebrazione del Sinodo diocesano.

Invitati e presenti alla celebrazione di apertura del Sinodo i membri della Segreteria del Sinodo (che ha accompagnato tutto il lavoro di questo anno di preparazione), della Commissione preparatoria (composta da 60 persone, che hanno individuato i temi che saranno oggetto del Sinodo diocesano) e dell’Assemblea sinodale (circa 400 persone, tra membri di diritto, membri eletti e membri scelti dal vescovo).

La celebrazione di apertura sarà il momento solenne, ma la prossima settimana, l’intera Diocesi sarà coinvolta in una serie di incontri vicariali in cui verranno presentati i temi del Sinodo e un altro strumento – i gruppi di discernimento sinodale – che al pari degli spazi di dialogo dell’anno di preparazione, rappresentano un’occasione di secondo ascolto, per piccoli gruppi a partire questa volta dai temi del sinodo e si ritroveranno nel periodo ottobre a dicembre 2022. Il lavoro dei gruppi di discernimento sinodale sarà poi contributo per il lavoro dell’Assemblea sinodale, che lavorerà su base territoriale e per commissioni oltre che in sedute plenarie, per arrivare alla stesura del documento finale da consegnare al vescovo. La conclusione del Sinodo diocesano della Chiesa di Padova è prevista entro dicembre 2023.

Il percorso di discernimento che si apre per la Chiesa di Padova sarà accompagnato da un brano evangelico di riferimento – la narrazione delle nozze di Cana del Vangelo di Giovanni (Gv 2, 1-11) e da un’immagine realizzata dall’illustratrice Elisabetta Benfatto.


I TEMI del Sinodo diocesano della Chiesa di Padova

14 temi complessivi riconducibili a tre ambiti (dimensioni trasversali, soggetti, cantieri) sono il frutto del lavoro dell’anno di primo ascolto e di preparazione del Sinodo diocesano della Chiesa di Padova. Questi temi saranno ora affidati ai Gruppi di discernimento sinodale e saranno successivamente accompagnati anche da domande e provocazioni per renderli attinenti al contesto pastorale della nostra Diocesi. Sono le piste di riflessione che guideranno l’individuazione delle “proposizioni”, cioè le prospettive ecclesiali, gli obiettivi pastorali e le proposte di cambiamento da discutere in Assemblea sinodale.

Di seguito i temi suddivisi per ambito

DIMENSIONI TRASVERSALI

EVANGELIZZAZIONE E CULTURA: un arricchimento reciproco

LA CHIESA E GLI AMBITI DI VITA: un legame costitutivo

IL BISOGNO DI SPIRITUALITÀ: una ricerca vitale

LA LITURGIA: il desiderio di incontrare il Signore e i fratelli

SOGGETTI

LE FAMIGLIE: l’attuale complessità ci interpella

I GIOVANI E LE NUOVE GENERAZIONI: profezia per la Chiesa di Padova

L’IDENTITÀ E I COMPITI DEI FEDELI LAICI: la consapevolezza della dignità battesimale

L’IDENTITÀ E I COMPITI DEI PRESBITERI: un ripensamento necessario

 

CANTIERI

IL VOLTO DELLE PARROCCHIE: stare nella transizione e nel processo

LE PARROCCHIE E LO STILE EVANGELICO: una casa fraterna e ospitale

LE PRIORITÀ PASTORALI: l’annuncio al centro

LA COMUNICAZIONE DELLA FEDE: l’azione corale di tutta la comunità

L’ORGANIZZAZIONE PARROCCHIALE E TERRITORIALE: le parrocchie e gli altri livelli di collaborazione

LE STRUTTURE E LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA: la gestione ordinaria e straordinaria tra opportunità e criticità

 

Scritto da Stefano Callegaro
Notizie principali:

La gratitudine e l’augurio del vescovo Claudio al nuovo pontefice papa Leone XIV

«Accogliamo con gioia, fede e speranza – dichiara il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla – l’elezione del nuovo Papa Leone XIV, il vescovo di Roma, che come tale è segno della comunione di tutte le Chiese locali. È un dono del Signore, che attraverso il ministero petrino è presente nella storia e guida la Chiesa. È un dono di cui abbiamo bisogno perché aiuta a mantenerci nell’unità in questo nostro tempo così complesso e dona fiducia e speranza all’umanità intera, tanto più in questo Anno Santo in cui stiamo vivendo il Giubileo della Speranza. A Papa Leone XIV, che è Servus Servorum Dei (Servo dei Servi di Dio), esprimo a nome della Chiesa di Padova gratitudine per il suo sì alla Chiesa e sostegno nella preghiera, il suo prezioso servizio aiuterà, valorizzerà e sosterrà il cammino delle nostre Chiese. Assicuriamo al nuovo Papa la nostra vicinanza, perché non è solo ad annunciare il Vangelo: c’è con lui tutto il popolo di Dio con i suoi vescovi che con lui annunciano la speranza che nasce dal Vangelo. Il suo primo saluto “la pace sia con tutti voi” è un grande messaggio con cui apre e indirizza il suo pontificato e si pone in continuità con papa Francesco: ci ricorda che il mondo ha bisogno della voce di Cristo, del suo amore e di pace. Ringraziamo Papa Leone XIV e con lui ci impegniamo come Chiesa di Padova a essere missionari di pace nel mondo».

Stefano Callegaro

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Auguri di Buona Pasqua dal vescovo Claudio

Di seguito il messaggio di auguri di buona Pasqua dal Vescovo Claudio

AUGURI PASQUA 2025

In questo periodo ospitiamo al Museo diocesano di Padova una mostra molto interessante e
suggestiva: “Il Canova mai visto”. Il cuore della proposta è un monumento funebre in cui l’urna
cineraria è opera del famoso scultore veneto. In una tomba s’incontra la vita e la morte, o meglio,
per sottolineare il tema giubilare che ci accompagna quest’anno, s’incontrano la speranza e la
morte, perché come la nostra fede ci ricorda: la morte non è la fine di tutto, è l’inizio di una vita
nuova e racchiude la prospettiva della risurrezione che nella Pasqua riviviamo. Accanto alla tomba
c’è un cipresso: ci rammenta che la vita sboccia e perdura anche dove c’è la morte, che oltre il buio
c’è la luce.
È la luce della speranza, della fede, quella su cui possiamo contare nei momenti più difficili, nella
sofferenza, nelle difficoltà. La fede è un sostegno ancora più forte nel momento della paura, della
morte, delle preoccupazioni, dell’angoscia. E quante preoccupazioni viviamo oggi, a livello
mondiale, con le troppe guerre che non trovano soluzioni di pace – pensiamo solo a quelle più
vicine a noi, in Palestina, in Ucraina – e poi ci sono altri conflitti che si giocano con le armi
dell’economia, della tecnologia...
Come augurare buona Pasqua in un tale preoccupante scenario? Come augurare la Pasqua
laddove si combatte con il dolore, la malattia, la sofferenza?
Riconoscendo che c’è questa luce della speranza che viene accesa con la Pasqua e che ci permette
di osare ancora, di impegnarci a lottare per guarire se si è malati, o per tentare di risolvere i
conflitti e i problemi che quotidianamente ci affliggono.
La Pasqua ci ricorda che il Signore è Colui che sa illuminare la vita anche nei momenti più difficili e
bui, anche nel momento stesso della morte. Senza questa luce della speranza saremmo disperati.
Il mio augurio per questa Pasqua è proprio questo: che tutti voi siate raggiunti e vi lasciate
raggiungere dalla luce della speranza, consapevoli anche della forza di una comunità di cristiani: a
volte, infatti, le sofferenze sono così gravi, così pesanti che da soli non ci sentiamo in grado di
affrontarle, ed è proprio qui che diventa significativa l’appartenenza a una comunità, la vicinanza
di fratelli e sorelle con cui, insieme, possiamo osare di tener viva la fiamma della speranza. Tanto
più in quest’anno giubilare che ci vede tutti “pellegrini di speranza”.
Buona Pasqua.

+ Claudio Cipolla

Stefano Callegaro

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Viaggio in Brasile

Proposta viaggio sulle orme di Don Ruggero Ruvoletto a 15 anni dalla sua morte.

 

Stefano Callegaro

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